La cerimonia di inaugurazione, il prossimo 2 novembre alle 15 con l’apposizione
ai lati della chiesa madre del Cimitero di 713 nomi.
Mostrata,
ufficialmente, stamattina a palazzo di città di Cava de’ Tirreni dal presidente
del comitato per il Sacrario Militare Daniele Fasano e dal grand’ufficiale
Salvatore Fasano al primo cittadino metelliano Vincenzo Servalli la bozza delle
lapidi che verranno inaugurate giovedì 2 novembre alle 15 nel cimitero di Cava
de’ Tirreni.
L’opera ideata dal comitato cavese in collaborazione con il comune
conterrà i nominativi di 713 eroi morti in guerra. La parte più numerosa con
quasi 500 caduti della prima guerra mondiale sarà disposta a sinistra della
chiesa madre quindi a destra le oltre 200 denominazioni dei morti durante la
seconda guerra mondiale per un totale di 712 persone cui è stato aggiunto
Massimiliano Randino, scomparso tragicamente nel 2009, come “caduto in missione
di pace”. E così pochi minuti fa nel corso della riunione straordinaria del comitato
con il sindaco Vincenzo Servalli, il presidente Daniele Fasano, il grand’ufficiale
Salvatore Fasano, il tesoriere Roberto Catozzi ed il colonnello Carlo De
Martino dopo l’incontro di venerdì sera alla presenza dell'assessore Enrico
Polichetti per mettere a punto l'organizzazione dell'evento, si è parlato dell’innovativa
realizzazione. “Ci sarà una venatura come di marmo celeste – chiarisce Daniele
Fasano- Una sorta di cornice in plexiglass. E’ qualcosa che non ha precedenti,
capace di resistere al trascorrere del tempo. Non ce ne sono altri così. Constatata
l'adesione preannunciata, dovrebbe essere un momento da ricordare per la nostra
città”. All’inaugurazione delle due lapidi delle dimensioni di 2 metri per 1 prenderà
parte anche monsignor Orazio Soricelli Vescovo della Arcidiocesi Amalfi-Cava. “Un
impegno doveroso – annuncia il sindaco – ne sono felice”. Quindi un rimando
alla chiesa madre. “Spero che diventi presto il nuovo sacrario cavese – aggiunge
Daniele Fasano- Per fare questo ovviamente bisognerebbe riformare l’ossatura laterale
della chiesa madre stessa. Sarebbe anche più logico perché qui c’è l’ossario
che fu la prima opera di Salvatore Fasano”. “Ci stiamo pensando – fa trapelare il
primo cittadino – Dobbiamo infatti trasferire l’ossario in una sede più
adeguata con una disponibilità sul bilancio 2018 per lavori complessivi di
circa 90.000 euro. Sono tanti soldi ma l’ossario è una questione di civiltà”.
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Un momento della presentazione |
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Il comitato presenta la bozza al sindaco |
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Un momento della presentazione delle targhe |