martedì 21 dicembre 2010

Il Sacrario Militare: uno scrigno della memoria (1)

  
“Assetati d’ideale nell’addio non udiste il nostro gemito ed ora le salme composte nel santissimo tempio dove la forte giovinezza crebbe alla fede a noi chiedete i suffragi dell’amore alla patria unico premio non sia vano l’olocausto”.
(Canonico e Storico cavese Giuseppe Trezza)


STORIA DEL SACRARIO MILITARE DI CAVA DE' TIRRENI

L' ex cappella votiva del Duomo,
prima destinazione del sacrario militare.
Il Sacrario Militare, fu costruito a totale carico dell’amministrazione Abbro rispondendo al desiderio dei familiari dei caduti cavesi. Nel 1967 il Grande Ufficiale Salvatore Fasano, a nome di tutti i figli di Cava gloriosamente caduti in guerra, chiese al sindaco dell’epoca, attraverso una lettera aperta, la costruzione di un monumentale Sacrario nel civico Cimitero. Nella missiva ricordava: “E’ vivissima l’aspirazione della cittadinanza cavese che tutti i nostri caduti abbiano degna sepoltura in un unico monumentale Sacrario, tutti uniti e affratellati nel tempio della pace e della preghiera; tutti uniti nel culto che i vivi devono rendere ad essi, senza nessuna distinzione, fanti umili e sconosciuti, forse senza neppure un nome, o incliti soldati che si distinsero in eroiche imprese” (…) “la mia proposta è di veder presto sorgere, in quel sacro recinto (il civico cimitero n.d.r.) il grande mausoleo, monumento di fede e di riconoscenza ai nostri fratelli più Grandi, monito, muto e solenne a tutti, ma specialmente alle nuove generazioni, che l’ideale della Patria, dopo Dio e la Famiglia, è l’ideale più nobile e santo”.
Prima della realizzazione del Sacrario Militare infatti, 32 salme di caduti cavesi della prima guerra mondiale e 7 della seconda guerra mondiale erano ospitate dal 2 novembre 1924, all’interno dell’ex Cappella votiva del Duomo di Cava de’Tirreni.

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